Un percorso di guarigione

Un percorso di guarigione

Quando ci troviamo a confrontarci con qualcosa che ci crea sofferenza, qualunque ne sia la causa e l’area della nostra vita in cui si manifesta, è molto facile perdere lucidità mentale. Ansia, paura, senso di non potercela fare ad affrontare ciò che la vita ci sta mettendo davanti: entriamo in un corto circuito di pensieri, dubbi, dolore, che ci risucchia in un vortice di impotenza e confusione.

Questa reazione è assolutamente naturale e dobbiamo accettarla. Possiamo,però,lavorare sulla sua durata, e passare dalla reazione, meccanica, all’azione consapevole, che ci permette di vedere e scegliere come confrontarci con quella sofferenza e gestirla.

Il primo passo di questo passaggio è respirare in modo consapevole in quello che ci sta accadendo, in ciò che stiamo sentendo. Evito di dilungarmi sul respiro e ti rimando all’articolo in cui lo tratto. https://www.annacolombo.it/index.php/2023/06/21/respiro-dare-ricevere-panico-asma/

Il respiro consapevole ci permette il secondo passo: il distacco, la capacità di relazionarci con noi stessi/e, con gli altri, con ciò che ci accade, mantenendo una distanza, necessaria in tutte le situazioni in cui, per avere una chiara visione, abbiamo bisogno di evitare di essere emotivamente coinvolti/e .https://www.annacolombo.it/index.php/2023/07/07/apparenti-sinonimi/

Con la pratica del distacco impariamo a creare uno spazio “pulito”, aperto all’ascolto profondo, in cui incontrare noi stessi/e o l’altro, ma anche confrontarci con situazioni, emergenze, con lucidità, comprensione, assenza di giudizio, e possiamoi guadagnare una chiara visione con cui cogliamo la relatività e l’impermanenza di tutto quanto viviamo, possediamo.

Con il respiro e il distacco ci prepariamo al cuore di qualunque processo di guarigione, fisica, emozionale, affettiva, mentale, spirituale: comprendere, accettare, lasciare andare.

Comprendo cosa mi sta accadendo, lo accetto, e posso lasciare andare l’ansia, la paura, l’impotenza, l’attaccamento, perché ora sono consapevole che sto vivendo qualcosa che non è un brutto scherzo del destino, ma un passaggio che fa parte del mio processo evolutivo di consapevolezza e risveglio, nell’unicità che mi appartiene. Una prova che posso sostenere – perché mai ci viene assegnato un compito al di fuori delle nostre “vere” possibilità, sicuramente uno sforzo, ma è così che evolviamo – e uscirne rafforzato/a nella mia autostima, perché ho sperimentato che sono capace di affrontare l’insolito, la sofferenza, senza perdermi, ma trovando le giuste soluzioni.

Con la comprensione cambiamo completamente ottica, perché possiamo passare dalla visione negativa della perdita, alla visione positiva della gratitudine. In tutti i momenti in cui scegliamo, o dobbiamo accettare, la fine di una relazione, di un lavoro, di un’amicizia, o di qualunque altra “abitudine” a cui siamo affezionati/e, abbiamo di fronte a noi due possibilità: vivere quei momenti con l’attaccamento, il rimpianto, la resistenza a lasciare andare, e alimentare l’energia negativa della perdita, o sentire il nostro cuore colmo di gratitudine per quanto abbiamo ricevuto il dono di vivere, sperimentare. https://www.annacolombo.it/index.php/2025/03/04/la-gratitudine-il-ponte-tra-lanima-e-la-vita/

L’energia del discernimento ci aiuta a usare il libero arbitrio in modo positivo.

Se saremo capaci di comprendere che quanto stiamo vivendo è per il nostro bene, seppure con sofferenza, allora nutriremo l’energia positiva della comprensione e dell’autorealizzazione.

La ricompensa merita lo sforzo di lasciare le nostre zone di confort e avventurarci nel nuovo, l’insolito, quello che non avrei mai pensato che… 😯 😉👍🎯💖

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